Aree di Intervento | Identità di genere

Esistono stereotipi sessuali e forti pressioni sociali tali da rendere non facile riconoscere pubblicamente, ed a volte anche a se stessi, la propria condizione: la società è ancora fortemente strutturata in senso eterosessuale e l’omosessuale deve vincere una serie di resistenze da parte dei propri genitori, amici, compagni di scuola e di lavoro e in molti casi anche di se stesso, abituato com’è a considerare l’omosessualità una devianza, un handicap sociale e un ostacolo alla formazione di una famiglia “normale”.

Finché chi è omosessuale si ritiene malato, o è convinto che le sue tendenze siano qualcosa di sporco che va tenuto nascosto, negato o condannato, la sua autostima ne viene erosa come pure la sua stessa vita lavorativa e sentimentale. E’ possibile, invece, imparare ad accettare la propria omosessualità e uscire dall’ambiguità per riuscire a vivere la propria sessualità serenamente. 

A volte i genitori provano sentimenti di rabbia o vissuti di sconfitta, senza essere in grado di avviare scambi comunicativi adeguati proprio in un momento così importante e cruciale nella vita del figlio. L’omosessualità non è assolutamente una malattia da cui bisogna guarire, ma costituisce una condizione e orientamento sessuale che non ha nulla di patologico. Già dal 1973 l’American Psychiatric Association ha cessato di considerare l’omosessualità come una patologia o un disturbo della personalità, per ricondurla definitivamente, nel 1987, nell’ambito delle varianti non patologiche dell’orientamento sessuale.

Il lavoro che si propone durante gli interventi individuali intende aiutare adolescenti e giovani adulti ad affrontare temi quali l’identità, lo svelamento, la costruzione di una vita sentimentale e relazionale soddisfacente in un contesto protetto e non giudicante, per imparare ad accettare e vivere bene la propria sessualità.

Gli interventi familiari sono rivolti ad offrire un sostegno ai genitori di adolescenti e giovani adulti che scoprono che la sessualità o l’identità di genere del proprio figlio/a non è conforme alle aspettative socioculturali. Il lavoro di consulenza offre interventi brevi con i genitori di adolescenti e giovani adulti a sostegno della genitorialità e delle competenze parentali.

Contattami per fissare un appuntamento.

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Esistono stereotipi sessuali e forti pressioni sociali tali da rendere non facile riconoscere pubblicamente, ed a volte anche a se stessi, la propria condizione: la società è ancora fortemente strutturata in senso eterosessuale e l’omosessuale deve vincere una serie di resistenze da parte dei propri genitori, amici, compagni di scuola e di lavoro e in molti casi anche di se stesso, abituato com’è a considerare l’omosessualità una devianza, un handicap sociale e un ostacolo alla formazione di una famiglia “normale”. 

Finché chi è omosessuale si ritiene malato, o è convinto che le sue tendenze siano qualcosa di sporco che va tenuto nascosto, negato o condannato, la sua autostima ne viene erosa come pure la sua stessa vita lavorativa e sentimentale. E’ possibile, invece, imparare ad accettare la propria omosessualità e uscire dall’ambiguità per riuscire a vivere la propria sessualità serenamente. 

A volte i genitori provano sentimenti di rabbia o vissuti di sconfitta, senza essere in grado di avviare scambi comunicativi adeguati proprio in un momento così importante e cruciale nella vita del figlio. L’omosessualità non è assolutamente una malattia da cui bisogna guarire, ma costituisce una condizione e orientamento sessuale che non ha nulla di patologico. Già dal 1973 l’American Psychiatric Association ha cessato di considerare l’omosessualità come una patologia o un disturbo della personalità, per ricondurla definitivamente, nel 1987, nell’ambito delle varianti non patologiche dell’orientamento sessuale.

Il lavoro che si propone durante gli interventi individuali intende aiutare adolescenti e giovani adulti ad affrontare temi quali l’identità, lo svelamento, la costruzione di una vita sentimentale e relazionale soddisfacente in un contesto protetto e non giudicante, per imparare ad accettare e vivere bene la propria sessualità.

Gli interventi familiari sono rivolti ad offrire un sostegno ai genitori di adolescenti e giovani adulti che scoprono che la sessualità o l’identità di genere del proprio figlio/a non è conforme alle aspettative socioculturali. Il lavoro di consulenza offre interventi brevi con i genitori di adolescenti e giovani adulti a sostegno della genitorialità e delle competenze parentali.

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